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a 748] trattato della pittura - parte quinta 239



754. Del sole all'oriente e l'occhio all'occidente.

Quando l’occhio di occidente vede il sole all’oriente, allora i corpi opachi interposti infra l’oriente e l’occidente mostreranno all’occhio le sue ombre. Seguita che un paese è mezzo chiaro e mezzo scuro.


755. Ricordo al pittore.

Adunque tu, o pittore, quando figuri i tuoi paesi o campagne col lume a destra o a sinistra, ricordati, per la sopradetta conclusione, come le ombre de’ corpi hanno ad occupare con maggiore o minor quantità, quanto essi corpi sono più vicini o più remoti dalla causa che li illumina.


756. Della convenienza delle ombre compagne de' loro lumi.

In questa parte tu devi avere gran rispetto alle cose circostanti a que’ corpi che tu vuoi figurare, per la prima del quarto, che prova che la superficie di ogni corpo ombroso partecipa del colore del suo obietto; ma si deve accomodare coll’arte a fare a riscontro delle ombre de’ corpi verdi cose verdi, come prati e simili convenienze acciocchè l’ombra, partecipando del colore di tale obietto, non venga a degenerare ed a parere ombra di altro corpo, che verde; perchè se tu metterai il rosso illuminato a riscontro dell’ombra, la quale è in sè verde, questa tale ombra rosseggierà e farà colore di ombra, la quale sarà bruttissima e molto varia dalla vera ombra del verde; e quel che di tal colore si dice, s’intende di tutti gli altri.


757. In che parte de' corpi ombrosi si dimostreranno i loro colori di più eccellente bellezza.

L’eccellente bellezza di qualunque colore che non abbia in sè lustro sarà sempre nell’eccellente chiarezza della parte più illuminata di essi corpi ombrosi.