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222 leonardo da vinci [§ 706



706. In quali superficie si trova la vera ed eguale luce.

Quella superficie sarà egualmente illuminata, la quale sarà egualmente remota dal corpo che l’illumina; come se dal lume a, il quale illumina la superficie bcd, fossero tirate le linee eguali a essa superficie; allora per la definizione del cerchio essa superficie sarà egualmente illuminata in ogni sua parte; e se tal superficie fosse piana, come si dimostra nella seconda dimostrazione efgh, allora se gli estremi della superficie saranno egualmente distanti da tali linee, il mezzo h sarà la parte più vicina a tale lume; e sarà tanto più illuminata che tali estremi, quanto essa sarà più vicina al detto suo lume e; ma se gli estremi di tale superficie piana saranno con distanza ineguale rimossi da tale lume, come si dimostra nella terza figura iklm, allora la parte più vicina e la più remota avranno tal proporzione ne’ loro lumi, quale è quella delle loro distanze dal corpo che le illumina.


707. Della chiarezza del lume derivativo.

La più eccellente chiarezza del lume derivativo è dove vede tutto il corpo luminoso con la metà del suo destro o sinistro campo ombroso. Provasi, e sia il luminoso bc, e il campo suo ombroso destro e sinistro sia dc ed ab, ed il corpo ombroso minore del luminoso sia nm, e la parete ps è dove s’imprimono le specie ombrose e luminose. Dico adunque, sopra essa parete ps nel punto r sarà la più eccellente chiarezza di lume che in alcun’altra parte di esso pavimento. Questo si manifesta perchè in r vede tutto il corpo luminoso bc con la metà del campo scuro ad, cioè cd, come ci mostrano i concorsi rettilinei della piramide ombrosa cdr e la piramide luminosa bcr; adunque in r vede tanta quantità del campo scuro cd quanto si sia il luminoso bc; ma nel punto s vede ab ombroso e vi vede ancora cd ombroso, i quali due spazi oscuri valgono il doppio del luminoso bc; ma quanto più ti muoverai dall’s inverso l’r più perderai dell’oscurità ab. Adunque, dall’s inverso l’r sempre si rischiara il pavimento sr; ancora, quanto più ti muoverai dall’r all’o,