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a 683] TRATTATO DELLA PITTURA — PARTE QUINTA 215

La campagna illuminata dal sole avrà le ombre di qualunque cosa di grande oscurità, e quel che la vedrà per l'opposita parte che la vede il sole, gli parrà oscurissima e le cose remote gli parranno propinque.

Ma quando tu vedrai le cose per la linea che le vede il sole, esse ti si mostreranno senza ombre, e le cose propinque ti si mostreranno remote ed incognite di figura.

La cosa che sarà illuminata dall'aria senza sole avrà quella parte più oscura, che vedrà manco aria, e tanto più oscura quanto essa sarà veduta da maggior somma di sito oscuro.

Le cose vedute alla campagna hanno poca differenza dalle loro ombre ai loro lumi, e le ombre saranno quasi insensibili e senza alcuna terminazione; anzi, a similitudine di fumi, s'andranno perdendo inverso le parti luminose, e sol quivi saranno più oscure, dov'esse saranno private dell'obietto dell'aria.

La cosa veduta in luoghi poco luminosi, od in sul principiare della notte, ancora essa avrà poca differenza dai lumi alle ombre, e se sarà intera notte, la differenza infra i lumi e le ombre all'occhio umano è tanto insensibile, che perde la figura del tutto e solo si dimostra alle sottili viste degli animali notturni.

Le cose per distanza ti si mostrano ambigue e dubbiose; falle con tal confusione, se no esse non parranno della medesima distanza; non terminare i loro confini con certa terminazione, perchè i termini sono linee o angoli, e per essere le ultime delle cose minime, non che di lontano, ma d'appresso, saranno invisibili.

Se la linea e così il punto matematico son cose invisibili, i termini delle cose, per essere ancora essi in linea, sono invisibili, essendo propinqui; adunque, tu, pittore, non terminerai le cose remote dall'occhio, nelle quali distanze, non ch'essi termini, ma le parti de' corpi sono insensibili.

Tutte le cose illuminate partecipano del colore del loro illuminante.

Le cose ombrate ritengono del colore della cosa che le oscura.

Quanto maggiore è il lume della cosa illuminata, tanto più oscuro pare il corpo ombroso che in esso campeggia.


683. Egualità di ombre in pari corpi ombrosi e luminosi in diverse distanze.

Possibile è che un medesimo corpo ombroso pigli eguale ombra da luminosi di varie grandezze. fogr è un corpo ombroso, del quale l'ombra è fgo, generata dalla privazione dell'aspetto del luminoso de nella vera distanza, e dal luminoso bc nella distanza remota; e questo nasce che l'uno e l'altro luminoso è egualmente privato dell'aspetto ombroso fog mediante la rettitudine delle linee ab, pc. Il medesimo diremo di due luminosi in varie distanze da un ombroso,