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210 | leonardo da vinci | [§ 668 |
giore dce ed il minore ecf, e gli angoli eguali, che io doveva figurare prima, siano ano e bnr, i quali sono di punto eguali, e per questo n sarà più che altra parte illuminato.
669. Del lume universale dell’aria dove non percuote il sole.
Quella cosa si dimostrerà più illuminata, che sarà veduta da maggiore quantità di luminoso; per quel ch’è detto, e sarà più illuminato che a, perchè e vede maggior somma di cielo, vedendo rs che non vede a, vedendo solamente il cielo bcd.
670. Dell’universale illuminazione mista colla particolare del sole o di altri lumi.
Senza dubbio quella parte del corpo ombroso che sarà veduta da men quantità del corpo universale e particolare, quella sarà meno illuminata. Provasi, e sia a il corpo del sole posto nel cielo nam; dico che il punto o del corpo ombroso sarà più illuminato dal lume universale che il punto r, perchè o vede ed è veduto da tutta la parte del lume universale nam, ed il punto r non è veduto se non dalla parte del cielo me. Dipoi o è veduto da tutta la quantità del sole ch’è volta ad esso, ed r non vede alcuna parte di esso sole.
671. Dell’ombra media, la quale s'interpone infra la parte illuminata e l’ombrosa de' corpi.
Infra la parte illuminata e l’ombrosa de’ corpi s’inframmette l’ombra media, la quale varia assai i suoi termini, imperocchè dov’essa termina con l’ombra si converte in ombra, e dov’essa termina coll’una parte illuminata si fa della chiarezza di essa illuminata; e se il lume primitivo sarà particolare, allora vi saranno i lustri, i quali sono così espediti termini dell’ombra media, quanto si sia la parte ombrosa.
672. Se il gran lume di poca potenza val quanto un piccolo lume di gran potenza.
L’ombra generata da un piccolo lume e potente è più oscura che l’ombra nata da un maggior lume e di minore potenza.