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a 651] trattato della pittura - parte quinta 205



648. De' lumi ed ombre che di sè tingono le superficie delle campagne.

Le ombre e lumi delle campagne partecipano del colore delle lor cause, perchè l’oscurità composta dalle grossezze de’ nuvoli, oltre alla privazione de’ raggi solari, tinge di sè ciò che per essa si tocca. Ma la circostante aria fuori de’ nuvoli ed ombre vede ed illumina il medesimo sito, e lo fa partecipante di colore azzurro; e l’aria penetrata dai raggi solari che si trova infra l’oscurità della predetta ombra della terra e l’occhio di chi la vede, tinge ancora essa tale sito di color azzurro, come si prova l’azzurro dell’aria esser nato di luce e di tenebre. Ma la parte delle campagne illuminate dal sole partecipa del colore dell’aria e del sole, ma assai partecipa dell’aria, perchè fa ufficio di maggiore per essere l’aria più propinqua, e si fa campo d’innumerabili soli inquanto all’occhio. E queste campagne partecipano tanto più di azzurro, quanto esse sono più remote dall’occhio; e tanto più esso azzurro si fa chiaro, quando s’innalza all’orizzonte, e questo esce dai vapori umidi.

Le cose son men note nelle ombre che ne’ lumi, ed il lume universale cinge di sè i corpi ombrosi e li lascia con poco rilievo, quando l’occhio s’interpone infra l’ombroso, ed il lume. L’ombra a tale occhio è invisibile, ma i corpi laterali in tal tempo mostreranno de’ loro lumi con tanta maggiore o minor quantità, quanto tali corpi saranno più vicini o remoti alla linea retta che si estende dall’uno all’altro orizzonte, passando per i due occhi veditori di tali campagne.


649. Del lume derivativo.

Il lume derivativo risulta da due cose, cioè lume originale e corpo ombroso.


650. De' lumi.

I lumi che illuminano i corpi opachi sono di quattro sorta, cioè universale, com’è quello dell’aria che è dentro al nostro orizzonte; e particolare, com’è quello del sole, o di una finestra, o porta, o altro spazio; il terzo è il lume riflesso; quarto è quello il quale passa per cose trasparenti, come tela o carta e simili, ma non trasparenti come vetri, o cristalli, od altri corpi, i quali fanno il medesimo effetto, come se nulla fosse interposto infra il corpo ombroso ed il lume che lo illumina, e di questi parleremo distintamente nel nostro discorso.


651. Di illuminazione e lustro.

L’illuminazione è partecipazione di luce, e lustro è specchiamento di essa luce.