Pagina:Leonardo - Trattato della pittura, 1890.djvu/274

200 leonardo da vinci [§ 625



625. Qual corpo piglia più quantità di ombra.

Quel corpo sarà vestito di maggior quantità di ombra, il quale sarà illuminato da minor corpo luminoso. abcd sia il corpo ombroso, g è il piccolo luminoso, il quale solo illumina di esso ombroso la parte abc, onde la parte ombrosa adc resta molto maggiore che la parte luminosa abc.


626. Qual corpo piglia più quantità di luce.

Maggior quantità di luce piglia quel corpo che da maggior lume sarà illuminato. abcd sia il corpo illuminato, ef è quel corpo che lo illumina; dico, che per essere tanto maggiore il luminoso che l’illuminato, la parte illuminata bcd sarà molto maggiore che la sua parte ombrosa bad, e questo è provato per la rettitudine de’ raggi luminosi eg, fg.


627. Qual corpo piglia più oscura ombra.

Quel corpo piglierà ombra di maggiore oscurità il quale sarà più denso, ancorachè tali corpi sieno di un medesimo colore; dico che più oscura sarà l’ombra di un panno verde, che quella di un albero fronzuto, ancorachè il verde del panno e delle foglie dell’albero sia di una medesima qualità; e questo causasi perchè il panno non è trasparente com’è la foglia e non ha aria illuminata interposta infra le sue parti come ha la verdura delle piante, la quale abbia a confondere la parte ombrosa.


628. Della qualità dell’oscurità delle ombre.

Le oscurità delle ombre derivative sono variabili in infinito con tanta maggiore o minor potenza, quante sono le maggiori o minori distanze nelle quali le percussioni delle ombre derivative son causate. Provasi, e sia il sole a che genera l’ombra nphi, nella quale entra il lume dell’aria che circonda i raggi solari, cioè ebrs di sopra, e di sotto fcrs, e rischiara essa ombra, la quale è oscurissima nello spazio npo, dove non vede nè sole, nè aria, se non gli estremi suoi bc.