Pagina:Leonardo - Trattato della pittura, 1890.djvu/234

160 leonardo da vinci [§ 476

476. De’ termini.

I termini delle cose seconde non saranno mai cogniti come i primi. Adunque tu, pittore, non terminare immediate le cose quarte con le quinte, come le prime con le seconde, perchè il termine d’una cosa in un’altra è di natura di linea matematica, ma non linea; perchè il termine d’un colore è principio d’un altro colore, e non ha da essere però detto linea, perchè nessuna cosa s’interpone infra il termine di un colore che sia anteposto ad un altro colore, se non è il termine, il quale è cosa insensibile d’appresso; adunque tu, pittore, non lo pronunziare nelle cose distanti.


477. Delle incarnazioni e figure remote dall’occhio.

Devesi per lo pittore porre nelle figure e cose remote dall’occhio solamente le macchie, non terminate, ma di confusi termini; e sia fatta l’elezione di tali figure quando è nuvolo, o in sulla sera, e sopratutto guardisi, come ho detto, dai lumi ed ombre terminate, perchè paiono poi tinte quando si vedono da lontano, e riescono poi opere difficili e senza grazia. E ti hai a ricordare che mai le ombre sieno di qualità, che per la loro oscurità tu abbia a perdere il colore ove si causano, se già il luogo dove i corpi sono situati non fosse tenebroso; e non far profili, non disfilar capelli, non dar lumi bianchi, se non nelle cose bianche, e che essi lumi abbiano a dimostrare la prima bellezza del colore dove si posano.


478. Pittura.

I termini e la figura di qualunque parte de’ corpi ombrosi male si conoscono nelle ombre e ne’ lumi loro; ma nelle parti interposte infra i lumi e le ombre le parti di essi corpi sono in primo grado di notizia.


479. Discorso di pittura.

La prospettiva, la quale si estende nella pittura, si divide in tre parti principali, delle quali la prima è della diminuzione che fanno le quantità de’ corpi in diverse distanze; la seconda parte è quella che tratta della diminuzione de’ colori di tali corpi; la terza è quella che diminuisce la notizia delle figure e de’ termini che hanno essi corpi in varie distanze.