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134 | leonardo da vinci | [§ 399 |
399. Della pratica cercata con gran sollecitudine dal pittore.
E tu, pittore, che desideri grandissima pratica, hai da intendere, che se tu non la fai sopra buon fondamento delle cose naturali, farai opere assai con poco onore e men guadagno; e se la farai buona, le opere tue saranno molte e buone, con tuo grande onore e molta utilità.
400. Del giudicare il pittore le sue opere e quelle d’altrui.
Quando l’opera sta pari col giudizio, quello è tristo segno in tal giudizio; e quando l’opera supera il giudizio, questo è pessimo, come accade a chi si maraviglia d’aver sì bene operato; e quando il giudizio supera l’opera, questo è perfetto segno; e se vi è giovane in tal disposizione, senza dubbio questo sarà eccellente operatore, ma sarà componitore di poche opere, le quali saranno di qualità che fermeranno gli uomini con ammirazione a contemplar le loro perfezioni.
401. Del giudicare il pittore la sua pittura.
Noi sappiamo che gli errori si conoscono più nelle altrui opere che nelle proprie, e spesso riprendendo gli altrui piccoli errori, non vedrai i tuoi grandi. Per fuggire simile ignoranza, fa che tu sia prima buon prospettivo, di poi che tu abbia intera notizia delle misure dell’uomo e d’altri animali, e che tu sia ancora buon architettore, cioè in quanto s’appartiene alla forma degli edifici e delle altre cose, che sono sopra la terra, che sono d’infinite forme; e di quante più avrai notizia, più sarà laudata la tua operazione, ed in quelle che tu non hai pratica, non ricusare di ritrarle di naturale. Ma per tornare alla promessa di sopra, dico che nel tuo dipingere tu devi tenere uno specchio piano, e spesso riguardarvi dentro l’opera tua, la quale lì sarà veduta per lo contrario, e ti parrà di mano d’altro maestro, e giudicherai meglio gli errori tuoi che altrimenti. Ed ancora sarà buono levarsi spesso e pigliarsi qualche sollazzo, perchè nel ritornare tu migliorerai il giudizio; chè lo star saldo nell’opera ti farà forte ingannare. È buono ancora lo allontanarsi, perchè l’opera pare minore, e più si comprende in un’occhiata, e meglio si conoscono le discordanti e sproporzionate membra ed i colori delle cose, che d’appresso.
402. Come lo specchio è il maestro de’ pittori.
Quando tu vuoi vedere se la tua pittura tutta insieme ha conformità con la cosa ritratta di naturale, abbi uno specchio, e favvi dentro specchiare la cosa viva, e paragona la cosa specchiata con la tua pittura, e considera bene se il subietto