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a 360] trattato della pittura - parte terza 123

355. De’ movimenti.

Fa i moti delle tue figure appropriati agli accidenti mentali di esse figure; cioè, che se tu la fingi essere irata, che il viso non dimostri in contrario, ma sia quello che in lui altra cosa che ira giudicarvi non si possa, ed il simile dell’allegrezza, malinconia, riso, pianto e simili.


356. De’ maggiori o minori gradi degli accidenti mentali.

Oltre di questo, che tu non faccia grandi movimenti ne’ piccoli o minimi accidenti mentali, nè piccoli movimenti negli accidenti grandi.


357. De’ medesimi accidenti che accadono all’uomo di diverse età.

Un medesimo grado di alterazione non sta bene essere pronunziato mediante il moto delle membra in un atto feroce da un vecchio come da un giovane, ed un atto feroce non si deve figurare in un giovane come in un vecchio.


358. Degli atti dimostrativi.

Negli atti affezionati dimostrativi di cose propinque per tempo o per sito s’hanno a dimostrare con la mano non troppo remota da essi dimostratori; e se le predette cose saranno remote, remota dev’essere ancora la mano del dimostratore, e la faccia del viso volta a ciò che si dimostra.


359. Delle diciotto1 operazioni dell'uomo.

Fermezza, movimento, corso, ritto, appoggiato, a sedere, chinato, ginocchioni, giacente, sospeso, portare, esser portato, spingere, tirare, battere, esser battuto, aggravare ed alleggerire.


360. Della disposizione delle membra secondo le figure.

Alle membra che sono in operazione fa che s’ingrossino i muscoli, in modo conveniente alle fatiche loro, e quelle che non sono in operazione restino semplici.


  1. Nel codice: «otto».