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180. Dell’istoria.

Sia osservata la dignità e decoro del principe o del savio, che nell’istoria si propone, con la separazione e interamente privata del tumulto del volgo.


181. Convenienze delle parti delle istorie.

Non mischierai i malinconici lagrimosi e piangenti con gli allegri e ridenti, imperocchè la natura dà che con i piangenti si lacrimi, e con i ridenti si allegri, e sì separa i loro risi e pianti.


182. Del diversificare le arie de’ volti nelle istorie.

Comune difetto è ne’ dipintori italici il riconoscersi l’aria e figura dell’operatore, mediante le molte figure da lui dipinte; onde, per fuggire tale errore, non sieno fatte, nè replicate mai, nè tutto, nè parte delle figure, che un volto si veda nell’altro nell’istoria.


183. Del variare valetudine, età e complessione dei corpi nelle istorie.

Dico anco che nelle istorie si deve mischiare insieme vicinamente i retti contrari, perchè danno gran paragone l’un all’altro; e tanto più quanto saranno più propinqui, cioè il brutto vicino al bello, e il grande al piccolo, e il vecchio al giovane, e il forte al debole; e così si varia quanto si può e più vicino.


184. De’ componimenti delle istorie.

I componimenti delle istorie dipinte debbono muovere i riguardatori e contemplatori di quelle a quel medesimo effetto, ch’è quello per il quale tale istoria è figurata; cioè se quell’istoria rappresenta terrore, paura o fuga, o veramente dolore, pianto e lamentazione, o piacere, gaudio e riso, e simili accidenti, che le menti di essi consideratori muovano le membra con atti che paiano ch’essi sieno congiunti al medesimo caso di che esse istorie figurate sono rappresentatrici; e se così non fanno, l’ingegno di tale operatore è vano.


185. Precetto del comporre le istorie.

O tu, componitore delle istorie, non membrificare con terminati lineamenti le membrificazioni d’esse istorie, chè t’interverrà come a molti e varî pittori inter-