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34 leonardo da vinci [§ 44

44. In che si estende la scienza della pittura.

La scienza della pittura si estende in tutti i colori delle superficie e figure dei corpi da quelle vestiti, ed alle loro propinquità e remozioni con i debiti gradi di diminuzione secondo i gradi delle distanze; e questa scienza è madre della prospettiva, cioè linee visuali. La qual prospettiva si divide in tre parti, e di queste la prima contiene solamente i lineamenti de’ corpi; la seconda tratta della diminuzione de’ colori nelle diverse distanze; la terza, della perdita della congiunzione1 de’ corpi in varie distanze. Ma la prima, che sol si estende ne’ lineamenti e termini de’ corpi, è detta disegno, cioè figurazione di qualunque corpo. Da questa esce un’altra scienza che si estende in ombra e lume, o vuoi dire chiaro e scuro; la quale scienza è di gran discorso; ma quella delle linee visuali ha partorito la scienza dell’astronomia, la quale è semplice prospettiva, perchè sono tutte linee visuali e piramidi tagliate.


45. Quello che deve prima imparare il giovane.

Il giovane deve prima imparare prospettiva; poi le misure d’ogni cosa; poi di mano di buon maestro, per assuefarsi a buone membra; poi dal naturale, per confermarsi la ragione delle cose imparate; poi vedere un tempo le opere di mano di diversi maestri; poi far abito a mettere in pratica ed operare l’arte.


46. Quale studio deve essere ne’ giovani.

Lo studio de’ giovani, i quali desiderano di professionarsi2 nelle scienze imitatrici di tutte le figure delle opere di natura, dev’essere circa il disegno accompagnato dalle ombre e lumi convenienti al sito dove tali figure sono collocate.


47. Quale regola si deve dare a’ putti pittori.

Noi conosciamo chiaramente che la vista è delle più veloci operazioni che sieno, ed in un punto vede infinite forme; nientedimeno non comprende se non una cosa per volta. Poniamo caso, tu, lettore, guardi in una occhiata tutta questa carta scritta, e subito giudicherai questa esser piena di varie lettere; ma non conoscerai in questo tempo che lettere sieno, nè che vogliano dire; onde ti bisogna fare a parola a parola, verso per verso, a voler avere notizia d’esse lettere. Ancora, se vorrai montare all’altezza d’un edifizio, converratti salire a grado a grado, altrimenti sarà impossibile pervenire alla sua altezza. E così dico a te che la natura volge a quest’arte: se vuoi

  1. In altre edizioni si legge: «cognizioni».
  2. In altre edizioni: «perfezionarsi».