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a 40] trattato della pittura - parte prima 31

della notizia nelle ombre, che sieno compagne de’ lumi. Allo scultore non bisogna tale scienza, perchè la natura aiuta le sue opere, com’essa fa ancora a tutte le altre cose corporee, dalle quali tolta la luce sono di un medesimo colore, e renduta loro la luce, sono di varî colori, cioè chiaro e scuro. La seconda cosa che al pittore con gran discorso bisogna, è che con sottile investigazione ponga le vere qualità e quantità delle ombre e lumi; qui la natura per sè le mette nelle opere dello scultore. Terza è la prospettiva, investigazione ed invenzione sottilissima degli studi matematici, la quale per forza di linee fa parere remoto quel ch’è vicino, e grande quel ch’è picciolo; qui la scultura è aiutata dalla natura in questo caso, e fa senza invenzione dello scultore.


40. Della pittura e della poesia.

Per fingere le parole la poesia supera la pittura, e per fingere fatti la pittura supera la poesia, e quella proporzione ch’è dai fatti alle parole, tal è dalla pittura ad essa poesia, perchè i fatti sono subietto dell’occhio, e le parole subietto dell’orecchio, e così i sensi hanno la medesima proporzione infra loro, quale hanno i loro obietti infra se medesimi, e per questo giudico la pittura essere superiore alla poesia. Ma per non sapere i suoi operatori dire la sua ragione, è restata lungo tempo senza avvocati, perchè essa non parla, ma per sè si dimostra e termina ne’ fatti; e la poesia finisce in parole, con le quali come briosa se stessa lauda.1


  1. Nel codice si legge la seguente annotazione: «Questo capitolo Della pittura e della poesia è stato ritrovato dopo avere scritto tutto il libro. Però mi pare starebbe bene s’ei seguisse dietro il capitolo: Quale scienza è meccanica e quale non è meccanica». Poi, scritte con inchiostro diverso, si trovano le parole: «più tosto dietro al capitolo: Arguizione del poeta contro il pittore, ovvero dietro al seguente».