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NOTTE E FIAMME 445

di lui. Si levò dal seno i ciclamini colti dal ragazzo, vi posò le labbra, li porse a Massimo. Saliva gente dalla gradinata che congiunge la chiesa al villaggio. Massimo colse il bacio dai fiori e disparve sulla salita.


V.


Lelia uscì dell’albergo dopo le nove, salì al sagrato, cercò il posto dove Massimo si era congedato da lei. Le parve trovarvi qualche sollievo al desiderio intenso. Rientrata nell’albergo, stette alla finestra sin verso la mezzanotte, guardando i fantastici balzi, per l’aria nebbiosa, del fascio elettrico d’acque in acque, di sponda in sponda, i fari splendenti sul Bisgnago, di fronte al cielo.

Sogno sogno, tutto era sogno, tutto era notte e fiamme, dentro e fuori di lei.