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VERSO L'ALTO E VERSO IL PROFONDO | 249 |
«Fortuna, signora» disse Carnesecca riportando in casa la svenuta coll’aiuto della cameriera e della cuoca, «che non ho trovato da mettermi al coperto in nessun luogo e che allora mi sono permesso di venir a passare la notte sulla Sua terrazza! Altrimenti poteva andarsi a rovinare, questa creatura del Signore, se è sonnambula!»
«Sì sì, fortuna!» disse donna Fedele, ancora tutta tremante. La cameriera e la cuoca ripetevano sottovoce:
«Gesusmaria Signore, Gesusmaria Signore!»