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CAPITOLO QUARTO.


Forbici.



I.



A Lago di Velo la notizia della partenza del curato aveva addolorato il popolo. Ch’egli si fosse preso Carnesecca in casa, era spiaciuto, per dir vero, a parecchi; ma poi ch’egli ebbe spiegato il proprio atto dall’altare, riprovando le dottrine del venditore di Bibbie e ricordando il Vangelo, nessuno osò più di censurarlo. Si seppe a un punto che Carnesecca era partito e che il curato doveva partire.

Il Capo della contrada, come ivi è chiamato colui al quale i suoi compaesani volontariamente deferiscono per tutte le faccende di comune interesse, tenne consiglio con i padri di famiglia, parlò da uomo religioso e sensato. Niente tumulti, niente disordini, niente pressioni sul prete per farlo desistere. Il prete è prete e deve obbedire ai Superiori. Bisogna pregare i Superiori. Questi non erano i sentimenti di tutti, nel paese. Le donne parlavano già di non lasciar partire il curato a nessun patto, di ricorrere anche al Papa, se fosse necessario. Il Capo le persuase a chetarsi, ad attendere in pace l’e-