Pagina:Leibniz - La monadologia, Sansoni, Firenze, 1935.djvu/95


iii. — forza e movimento 65

l'effetto formale consiste nel corpo in movimento preso in sé stesso, e non consuma affatto forza, anzi la conserva: poiché la medesima traslazione della medesima massa si deve sempre continuare, se nulla dal di fuori non l'impedisce. È questa la ragione per cui le forze assolute sono come gli effetti violenti che le consumano, ma non già come gli effetti formali.

Ora sarà più facile d'intendere che cosa sia l'azione motrice: bisogna dunque stimarla non solo per l'effetto formale che essa produce, ma anche per il vigore e la velocità con la quale essa lo produce. Si vogliono far trasportare 100 libbre alla distanza di un miglio; questo è l'effetto formale che si domanda. Uno lo vuol compiere in un'ora, un'altro in due; io dico che l'azione del primo è doppia di quella del secondo, essendo doppiamente rapida, su di un medesimo effetto....

Questa definizione dell'azione motrice si giustifica abbastanza a priori, perché è chiaro che in un'azione puramente formale presa in sé stessa, come è qui quella di un corpo in movimento considerato a sé, vi sono due punti da esaminare: l'effetto formale o ciò che è cambiato, e la rapidità del cambiamento; poiché è ben chiaro che colui che produce il medesimo effetto formale in minor tempo, agisce di più.

(Essay de Dynamique sur les loix du mouvement, M. VI, 218-21).


La forza come attivitá. — La forza, l'energia, è dunque sostituita al movimento. Dalla semplice e obbiettiva traslazione dei corpi da un luogo all'altro, Leibniz sposta il centro della attenzione su ciò che della traslazione è la causa, su ciò che contiene già in sé — per così dire — il movimento allo stato potenziale, e lo produce. Il movimento perde così realtà a favore della forza. La forza viene considerata come assoluta e il movimento come relativo.

Bisogna sapore anzitutto che la forza è qualche cosa di assolutamente reale, anche nelle sostanze create: ma che

5. — Leibniz, La monadologia