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iii. — forza e movimento 57

siti altro elemento collegante (gluten) che la quiete. Io sono di opinione contraria: questo glutine è il movimento..... Ciò che è in quiete è spazio vuoto.

(Lettera all'Oldenburg, 1671, Ak. II, I, 166-7).


Bisogna spiegare la causa della connessione maggiore o minore e quindi della eterogeneità nei corpi. Si domanda perché i corpi abbiano le parti più o meno coerenti: affermo che non si deve cercare altra causa di ciò se non nel fatto che queste parti stanno o si muovono insieme. Si muovono insieme perché in una così grande varietà di movimenti generali in tutta la massa complessiva era in ogni modo necessario che alcune parti si allontanassero di molto dalle loro vicine, altre poco in paragone. E la medesima causa che ha fatto sì che queste parti poco o nulla si allontanassero dalle loro vicine, fa anche sì che esse tendano a perseverare nel medesimo stato, perché la causa permane. La causa è la combinazione stessa dei movimenti generali: e i movimenti generali permangono sempre. Li turba dunque chi muti improvvisamente un qualsiasi effetto da essi prodotto e stabilito, e nel quale tutta la natura consente. Ne deriva chiaramente che la pressione esterna è la causa prima della solidità, e che la quiete o il movimento cospirante delle parti ne è la causa prossima, ma soltanto quando deriva da una causa esterna permanente. Così dunque come la concomitanza, cioè la quiete o il movimento cospirante costituiscono il corpo solido, analogamente il movimento vario delle parti costituisce il liquido. E questo è il principio della diversità specifica nei corpi, e del fatto che alcuni sono più densi degli altri, cioè più solidi o composti di parti solide più grandi. Questa tesi è anche confermata dall'esperienza.

(Lettera a Onorato Fabri, 1677, G. IV, 250).