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L’INDIPENDENZA DEGLI STATI ITALIANI

NECESSARIA AL RISORGIMENTO DELLA PENISOLA.




Quando pratiche e civili riforme si vanno introducendo in tutti gli Stati europei con una perseveranza ed un ardire ignoti affatto negli andati tempi, è egli mai possibile che in Italia si continui a starsi colle mani alla cintola, e che i suoi abitanti non le anelino con la più viva ansietà?

Ed i molti e sostanziali miglioramenti che gli Stati limitrofi e vicini all’Italia, tali che la Francia, la Spagna, il Portogallo, la Svizzera, l’Alemagna, la Grecia, vanno senza posa attivando nel civile reggimento e nelle relazioni della vita pubblica, vuolsi che con la frequenza e con la rapidità delle odierne comunicazioni, non siano per esercitare un’influenza immensa e continua sulle popolazioni italiane, che modificandone profondamente i sentimenti e le idee, non diano origine a nuovi bisogni, che non eccitino in loro il desiderio vivissimo di analoghi miglioramenti, che non si tentino conseguirli ora con manifestazioni pacifiche, ora con atti violenti? Chi lo pretendesse negherebbe la natura delle cose e null’altro proverebbe che d’ignorare i moventi del cuore umano.

Come mai non si può tener conto dei nuovi bisogni sì