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vrebbero essere interessate le banche publiche ed i più influenti capitalisti d’Europa. Il produtto netto annuo delle strade, dovrebbe anzitutto servire agli interessi ed alla ammortizzazione di queste obbligazioni, supplendo colle rendite ordinarie lo Stato a quante fosse per mancare. La publicità dei rendiconti annui in tutte le più minute particolarità statistiche, sull’esempio del Governo prussiano, nel mentre porgerà le più ampie soddisfazioni agli interessati, e sosterrà vivo il credito delle obbligazioni, sarà stimolo di zelo e di attività agli impiegati della azienda, la quale dovrebbe essere controllata annualmente da una commissione eletta dal Parlamento.

Abbiamo veduto che l’importo totale delle linee da noi progettate e che devono formare la rete completa delle ferrovie italiane ammonta alla somma di circa due miliardi e mezzo, comprese quelle di già costrutte e concesse a private società. Abbiamo veduto che queste ultime importeranno circa mille e venticinque milioni, e che quelle di ragione dello Stato importano altri cento sessanta milioni, e che per conseguenza il dispendio occorrente per le linee tuttora scoperte, residua a mille e trecento quarantadue milioni. Ora se noi rimettiamo l’incameramento delle linee concesse dopo effettuate quelle tuttavia scoperte, e se noi ci proponiamo di emettere un annuo capitale di sessanta milioni, potremo avere ultimata la gran rete in ventitre anni, e ricuperare tutte le linee concesse in altri diciasette anni; e così nel periodo non lungo di quarant’anni, lo Stato potrà diventare padrone di tutte le ferrovie della penisola, com’è padrone delle strade communi, dei canali, dei telegrafi, di tutti infine gli organi produttori e trasmissori della gran machina della prosperità industriale e commerciale del paese.

Questa grande operazione finanziaria porterà certamente, per un periodo forse lungo di anni, la necessità allo Stato dello sborso annuo della differenza tra l’effettivo produtto delle ferrovie e l’interesse delle somme in esse impegnate, e questo impegno che si potrebbe calcolare in media all’uno e mezzo per cento sulla somma capitale, importerà quindi a rete compiuta un annuo onere di circa quaranta milioni al budget. Questo onere però che andrà in seguito man mano diminuendo col crescere continuo e regolare dei frutti delle ferrovie, sarà fonte incalcolabile di molteplici vantaggi, che indirettamente e ad usura compenseranno l’erario dell’apparente sacrificio.