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blico servizio. A questo modo anche le strade ferrate verrebbero amministrate come le strade communi, costrutte per appalto a spese dello Stato, e per appalto mantenute in buona condizione.

Determinato così il modo più acconcio di costruzione e di esercizio delle ferrovie, resta ora a dire del come procurarsi i mezzi colossali per mandare ad effetto il grandioso piano. Dovrà lo Stato, dovranno le regioni caricare la somma annua bisognevole, aggravando dell’occorrente le imposte ordinarie pei periodo d’anni necessario al completamento della gran rete ed al riscatto delle linee già concesse (giacchè la misura dovendo essere generale e radicale, deve comprendere anche le stesse); ovvero dovrà sottoporsi a nuovi prestiti? e questi dovranno eseguirsi sotto forma di rendita inscrivibile nel gran libro generale del debito publico, senza distinzione dell’altra già inscritta ed emessa per titoli diversi, o dovrà avere titoli a parte con separate condizioni di interessi e di ammortizzazione?

Io credo bene che l’Italia avrebbe abbastanza vigore interno da poter sopportare la grave spesa annua necessaria a compiere la gran rete in un breve periodo di anni, aumentando proporzionatamente le imposte, senza ricorrere a nuovi prestiti; ma non credo opportuno il disanguarla per questo titolo, benchè vitale in questo momento in cui ha duopo di tenersi forte ed organizzarsi militarmente per poter raggiungere al più presto la potente robustezza di una grande nazione. Credo quindi indispensabile il ricorrere alla via dei prestiti, e legare a questa grande opera di rigenerazione i figli e nepoti nostri, destinati ad usufruirne tutti i vantaggi. Ma il bisogno di questa ingente somma, essendo da una parte urgente e dall’altra parte avendo un termine determinato, e potendosi quindi di questa grande azienda formare un ramo affatto separato e non confondibile colle altre amministrazioni dello Stato, con una propria gestione ed un proprio budget, io credo che si potrebbero creare ed emettere appositi titoli, ammortizzabili in un prefinito numero di anni, come ha saviamente praticato il Governo toscano per la via Maremmana. Questi titoli od obbligazioni, da emettersi di mano in mano, fruttar dovrebbero l’interesse medio mercantile del sei per cento, ed ammortizzarsi con un capitale corrispondente invece al cento per cinque, onde offrire ai capitalisti uno stimolo al loro aquisto e facilitarne lo smercio, al quale do-