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Sarzana, e risalendo la Magra e la Vara, sì porterebbe a sforare l’Apennino presso Varese per discendere lungo la vallata del Taro fino a Parma. Di là si spingerebbe a Mantova, passando il Po a Casalmaggiore, e da Mantova salirebbe a Verona. Il suo sviluppo fu da me calcolato in chilometri 207, non compreso il tronco da Marcaria a Mantova già computato nella linea Pavia-Rovigo, e di esso trovansi in esercizio chilometri 37 tra Mantova e Verona in concessione alla società Lombardo-Veneta e dell’Italia Centrale.

Questa linea presenta è vero gravi difficoltà di esecuzione nella traversata dell’Apennino e nel ponte sul Po, ma lo sperabile beneficio che sarà per recare al commercio ed alla marina nostra è tale da farci incontrar volentieri il conveniente sagrificio di denaro.

Viene in quinta linea il tronco da Treviso a Trento, destinato da una parte ad accelerare il commercio tra Venezia ed il Tirolo, e dall’altra ad avvivare le grosse ed industri popolazioni di Castelfranco, Bassano e val di Brenta. Seguendo detta valle, che si innalza bastantemente facile sino al varco di Pergine, svilupperebbesi con uno svolto sulle falde di Gardolo per far capo alla stazione di Trento. Questo tronco sarebbe lungo chilometri 184.

Il tronco da Castel Bolognese a Ravenna, che terrebbe il sesto posto, è piano, facile e lungo chilometri 42. Oltre il soddisfare ai commodi locali della città di Lugo e Bagnocavallo, sussidierebbe il porto Corsini o di Ravenna, che si sta ampliando e rendendo capace del commercio di cabotaggio, e per la via di Bologna e Pistoja metterebbe nella più diretta communicazione l’Adriatico col Mediterraneo. Questo tronco fu da ultimo concesso alle società delle strade Romane Mirès e compagni, ma non venne ancora incominciato.

Vengono in seguito le linee Toscane, che procureranno a quel fortunato paese un grande sviluppo commerciale ed industriale. Esse sono tre. La prima da Pistoja per Pescia, Lucca e Pisa, pone ad un tempo in più diretta communicazione la parte settentrionale della Toscana colla capitale e col mare, ed abbrevia d’altra parte la linea diretta da Bologna a Livorno, dall’Adriatico al Tirreno. La sua lunghezza è di chilometri 53, e fu costruita e viene usufruttata dalla società delle strade ferrate Toscane. La seconda, risalendo la valle d’Arno fino ad Arezzo, percorre la val di Chiana, costeggia il lago Trasimeno e passando sotto Perugia ed Assisi termina presso Foligno, dove immettesi nel ramo di ferrovia