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gono unicamente a Novara. Tutti i giorni partono da Milano e vi arrivano tre volte al giorno cinque corriere dirette per la strada ferrata Novarese, per cui il viaggio da Milano a Genova che veniva fatto dapprima in diciotto ore ora può compiersi in sole sette ore. Se poi i viaggiatori sono diretti per la Francia hanno il comodo di poter percorrere il loro viaggio colla strada ferrata da Novara sino a Susa e viceversa, risparmiando così una intiera notte di disagio sulle pubbliche vie.

Anche il nuovo tronco di strada ferrata da Torino a Pinerolo è stato nel mese di luglio aperto ed il concorso dei viaggiatori è piuttosto grande.

Nessuna novità è accaduta nel servizio delle strade ferrate del regno Lombardo-Veneto, non essendo stato aperto alcun nuovo tronco. Anche da noi il comodo delle strade ferrate ha fatto cangiare affatto l’itinerario dei viaggiatori. Gli abitanti di Mantova, a cagion d’esempio, non vengono più direttamente a Milano passando per Cremona, ma preferiscono di andare colla strada ferrata sino a Verona per ripiegarsi verso Milano passando per Desenzano, Brescia, Coccaglio e Treviglio.

Il servizio però della strada ferrata che congiunge Milano con Venezia venne combinato per alte viste di comunicazione fra le parti più grandi della monarchia dalla periferia al centro, che non per i comodi forse troppo locali delle rispettive popolazioni. Vi hanno attualmente corse notturne e corse diurne fatte in ore più che meridiane. Questo servizio di corse mentre giova ai viaggi di lungo corso è sommamente pregiudizievole ai viandanti di breve corso. I viaggiatori a breve tratto si trovano gittati qua e là a mezzo cammino nel più fitto orrore della notte senza alcuna ospitalità e senza alcun conforto. Nella misera topaja di Coccaglio si trovano, per esempio, accatastati a mezza notte centinaja di viaggiatori a cui mancano spesso i mezzi di trasporto per continuare il loro viaggio e devono starsene