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LE SELVE ARDENTI | 89 |
Quel fuoco, un vero fuoco di fila, durò una buona mezz’ora; poi i fremiti degli orsi cessarono, le urla rauche dei coguari e dei giaguari si spensero, gli ululati dei lupi si strozzarono dentro le gole lacerate dalle palle.
Vi fa una breve sosta, poi una voce ancora poderosa attraversò la barriera di fuoco, gridando:
— Gli uomini bianchi depongano le armi nelle mani di Nube Rossa e dei suoi Corvi: Minehaha li aspetta. —
L’indian-agent lanciò un’imprecazione.
— Crepa, vecchio cane! — esclamò poi con voce furente. — Le nostre capigliature non hanno ancora provato il coltello della sakem.
— La tua, sì! — rispose il vecchio guerriero. — Tu sei John, il famoso indian-agent che ha scotennato la grande Yalla, mia moglie; ma mia figlia Minehaha a suo tempo ti ha pure scotennato. La tua capigliatura, adorna lo scudo di guerra della sakem.
— Crepa! — rispose per la seconda volta l’indian-agent, sparando a casaccio un colpo di rifle, attraverso la cortina di fuoco e di fumo.
Una gran risata fu la risposta.
Nube Rossa aveva sempre avuto fortuna.