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LE SELVE ARDENTI 83

Rimbombarono due spari, poi altri due a brevissima distanza, ed il coguaro cadde fulminato, e rotolò giù per la gradinata che fiammeggiava.

― Grazie, amici, ― disse lo scorridore saltando la pietra. ― Voi mi avete salvato la vita ed io in contraccambio vi offro una cena squisita.

Sapete bene che gli zamponi d’orso sono migliori della groppa dei bisonti.

― Non commettere altre di queste imprudenze ― suggerì John. ― Non scherzare con quelle bestiacce. Se l’assalitore fosse state un giaguaro, tu non avresti potuto reggere all’attacco, ed ora friggeresti poco allegramente nella grascia del grizly.

― Non credevo che osassero tanto! Si direbbe che quelle belve dopo aver divorata la loro domatrice, sono diventate idrofobe.

― E ciò mi da molto a pensare, camerata. Quasi quasi preferirei gli Sioux.

― Non tarderemo a vederli, John, ― disse il signor Devandel.

― Lo credete?

― Vorranno sapere chi abita questa penisola, e, quando meno ce lo aspettiamo, li vedremo approdare.

— Con quali barche?

— Si fabbricheranno delle zattere.

― È vero, signor Devandel, non ci avevo pensato.

Ecco un pericolo che io, fino a poco fa, non sospettavo.

— Credi tu che vengano?

— Ne ho il presentimento, signor Devandel. Gli Sioux sono furiosi contro gli uomini bianchi dopo la loro grande emigrazione che li ha privati, e ormai per sempre, dei ricchi pascoli della bassa prateria e del passaggio dei numerosi branchi di bisonti. —

In quel momento l’indian-agent si sentì tirare abbastanza vivamente per una manica. Si volse e si trovò dinanzi a lord Wylmore.

― Che cosa desiderate, signore? — gli chiese.

― Voi prima di tutto chiamare me milord.

— Sia pure.

— Io voler sapere ove essere andato mio maestro di boxe. Essere l’ora della seconda lezione.

— Intendete di parlare di Sandy-Hook?

Yes.

— È lontano.

— Come? Me avere abbandonato! Io pagarlo.

— Ritornerà, milord.

― E mia lezione di boxe?