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40 EMILIO SALGARI

bande indiane e di arrestarle prima che varchino la frontiera del dominio inglese?

— È vero. Ha con sè un numero considerevole di scouts, (poliziotti indiani) due squadroni di cavalleria ed un battaglione doppio di cacciatori della frontiera. Ma perchè mi domandi ciò?

— Penso che quegli uomini potrebbero essere dei volteggiatori yankees, incaricati di sorvegliare le mosse degli Sioux.

— Può darsi — rispose il capitano.

Si erano avvicinati alla finestra che dominava la cascata, un’apertura semiovale che non aveva nessuna pretesa architettonica, ed abbastanza vasta perchè quattro o cinque persone vi si potessero affacciare.

Un pulviscolo umido vi entrava continuamente poichè la rapida correva proprio lì sotto.

Le acque si precipitavano con furia incredibile attraverso le rocce, balzando, rimbalzando, torcendosi, allungandosi, urlando, muggendo, ruggendo.

Lo spettacolo era così spaventevole, che John si ritrasse, esclamando:

— Sarebbe stato un bell’affare se noi fossimo caduti lì dentro coi nostri tronchi d’albero! Chi sarebbe vivo a quest’ora? Nè io, nè voi, signor Devandel.

— Questo è certo — rispose il capitano. — Povere le nostre ossa!

— E da dove vengono quei due uomini bianchi? — chiese l’indian-agent all’indiana.

— Dalla riva opposta.

— Tutte le notti?

— Sempre.

— Su una scialuppa?

— Sì.

— E non hanno paura della rapida? Basterebbe un solo istante per prenderli e trascinarli verso la morte.

— Essi conoscono forse i passi dove l’acqua è più tranquilla. Ascolta, uomo bianco.

— Non odo che i muggiti della cascata.

— Vuoi seguirmi col tuo giovano amico?

— E le belve?

— Non te ne dar pensiero, fratello. Come obbedivano a mio padre, obbediranno, almeno per ora, anche a me.

Vedi quel punto luminoso che si avanza sulle acque della rapida?

— Vedo: che cos’è?

— Il canotto dei due uomini bianchi.