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LE SELVE ARDENTI | 179 |
che trotta coi suoi cani, affinchè Minehaha possa aggiungere una capigliatura di più alle sue vesti.
Cinque di meno sono già qualche cosa su una quarantina e noi non li lasceremo ritornare verso il nord.
Che cosa dite, mister John?
— Parole d’oro! — rispose l’indian-agent.
― Credete anche voi che quei cavalieri siano Selve Ardenti?
— Ne sono più che convinto, quantunque anche nel Dakota si trovino piccole frazioni di Sioux; ma non così forti da osare l’attacco d’un uomo bianco, dopo gli ultimi avvenimenti.
— Che sia proprio un bianco quello che guida i cani?
― Gl’indiani di queste regioni non usano che i mustani e non conoscono le slitte. Quello che sta per giungere dev’essere un canadese del Dominio Inglese.
— Allora a cavallo, signori! — gridò il bandito. — Le scaramucce non fanno male ai più forti e noi siamo in sei e tiratori infallibili. —
Fecero alzare i mustani, piegarono e ripiegarono coperte e pelli, e si spinsero al piccolo trotto verso il settentrione, risoluti a dare battaglia alla retroguardia di Nube Rossa e di Minehaha.