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160 | EMILIO SALGARI |
fanciulli stretti fra le braccia, e si slanciò verso l’indian-agent, il quale gli moveva sollecitamente incontro colla destra tesa.
— Sono ben felice di avervi salvati! — gridò Sandy. — Se gli americani fossero giunti troppo tardi, non mi sarei mai consolato.
— Grazie! — disse John, dandogli una vigorosa stretta di mano. — A voi dobbiamo la nostra vita. —
Poi si avanzarono il capitano Devandel e i due scorridori colle mani tese.
Quando il bandito strinse quella del figlio del colonnello, una rapida commozione alterò il suo volto.
— Anche voi, capitano? — chiese con voce alterata.
— Sì, Sandy-Hook. Stringetela pure. Questa ricompensa ve la siete meritata.
— Io, un bandito!...
— Non lo siete più: vi proclamo un uomo di cuore e pieno di coraggio. —
Gli occhi del saccheggiatore delle corriere e dei treni della California, forse per la prima volta in vita sua, divennero umidi.
— Grazie, capitano! — disse afferrandogli la destra.
— Grazie a voi.
— Per quel poco che ho fatto?
— Avete salvata la vita a quattro uomini.
― Ma Minehaha è fuggita con quel cane di Nube Rossa. Che fortuna hanno sempre avuto quei due dannati! Ma io ho speranza che tutto non finirà qui.
Corna di bufalo! Ci tengo ai miei diecimila dollari ed alla mia grazia.
— Non volete lasciarla? — chiese l’indian-agent.
— Le darò la caccia anche se dovesse farmi correre fino alle terre gelate.
Voglio rivedere la mia Marylandia, io, anche se mia madre è morta.
— E voi avrete un compagno.
— Chi sarà?
— Sono io — rispose John. — Voi correrete dietro ai diecimila dollari ed alla vostra grazia, ed io correrò dietro alla mia capigliatura.
Quando mi seppelliranno, desidero avere i miei capelli vicini, quantunque il nostro buon Dio ci accetti anche se siamo stati scotennati.
— Allora saremo in tre, poichè dovrò rimorchiarmi dietro l’inglese che è più che mai innamorato di Minehaha.
— In tre? — disse il capitano Devandel. — Saremo in quattro, perchè verrò anch’io.