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154 EMILIO SALGARI

D’altronde io credo, padre, che i larghi coltelli dell’ovest siano ancora ben lontani e che abbiano perduto perfino le nostre tracce.

— Ed io ti dico, Minehaha, che li sento giungere.

— Ma non li odi ancora.

— Il mio fiuto di vecchio guerriero vale più di quello di tutti i nostri cani.

— Al tuo fiuto non credo. —

Nube Rossa riprese il suo calumet, lo riempì, lo riaccese, e dopo aver lanciato verso la figlia uno sguardo quasi feroce, uscì dalla tenda e si mise a sedere su un vecchio tronco d’albero che si trovava lì presso.

Minehaha invece era rimasta accanto al fuoco.

L’alba spuntava, e le nevi che coprivano tutta l’alta prateria si tingevano vagamente di rosa.

Il sole si sforzava di mostrarsi attraverso un denso strato di nebbie che imprigionavano i suoi raggi.

Tutto il campo si era svegliato. Quegli uomini, che durante la notte avevano vegliato accanto ai fuochi ormai morenti, si affrettavano a ritirarsi sotto i wigwams per prendere un po’ di riposo, mentre gli altri, che avevano dormito, uscivano a governare i cavalli, aiutati da un centinaio di donne e da una folla di fanciulli sgambettanti, seminudi, fra la neve.

Da lontano di quando in quando giungevano dei cavalieri mandati ad esplorare le rive del Lupo, e si arrestavano dinanzi alla tenda che s’ergeva accanto a quella di Minehaha col suo totem sventolante in alto nel quale era raffigurato un piede gigantesco di colore azzurro.

Là sotto, Piede Grosso gravemente malato di pneumonia, lottava ferocemente ma invano, contro la morte che l’aveva ormai avvinghiato.

I prigionieri intanto, quantunque avessero molto perduto delle loro speranze e fossero anzi convinti di non vedere il sole del domani, dormivano tranquillamente.

Si erano rassegnati a subire l’atroce tortura del palo? Forse.

A mezzodì, due indiani li fecero alzare, offrendo loro una bottiglia d’aguardiente e del maiz condito col solito grasso d’orso.

John, che aveva una fame feroce, questa volta non osò scaraventare addosso a loro la colazione.

— Ho ammirata la tua prudenza — gli disse Harry, un po’ sorridendo. — Morire sia pure, ma col ventre perfettamente vuoto mi sarebbe dispiaciuto.

To’! Guarda quanta attenzione ha per noi Minehaha. Perfino dell’aguardiente.