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LE SELVE ARDENTI | 133 |
il naso con una enorme tenaglia incandescente e mi terrà giù nelle voragini infernali a scontare i miei peccati.
Ma!... purchè ci sia davvero!... Io sono del resto più sicuro di finire in bocca a qualche bestia feroce. E là dentro non si starà male perchè c’è caldo.
Per centomila code di.... Ci sono addosso! L’affare comincia a diventare serio! Mi dispiacerebbe di lasciare le mule alle mascelle di quei ghiottoni.
Per tutti i fulmini del cielo! Le ho pagate care o meglio, le ha pagate care l’amico milord, poichè io come brigante autentico non devo avere mai un soldo in tasca.
Impugnò la grossa Colt e sparò sei colpi, senza interruzione.
Non fallì che una cartuccia. Il bandito rivaleggiava coll’inglese: non vi era da stupirsi.
I lupi fecero una nuova sosta che fu più breve della prima, divorarono coscienziosamente i loro compagni, poi ripresero la corsa più furiosi che mai.
L’appetito aumentava in modo spaventoso.
— Testa d’orso grigio! — esclamò il bandito, ricaricando la rivoltella. — Che quelle canaglie vogliano proprio divorarci?
Non contiamo più sulle mule. Sono ormai perdute, ma lord Wylmore ha sempre sterline e chèques.
Può permettersi il lusso di pagare, almeno per questa volta, una cena ai lupi. Sono miserie! —
Staccò il rifle e tonò dentro la massa, uccidendone una diecina. Anche l’inglese aveva fatto fuoco colla rivoltella.
Vi fu una terza sosta.
— Avanti, miei piccioni! — urlò ancora il bandito. — Non lasciatevi mangiare i garetti.
I poveri animali facevano degli sforzi disperati per sottrarsi all’assalto.
Le mule soprattutto balzavano come gigantesche cavallette, cercando di tenersi vicine ai due uomini, come se per istinto avessero compreso che la loro salvezza dipendeva dai colpi che sparavano quei due forti uomini.
Per altri cinque o sei minuti la corsa continuò sempre più furiosa.
I lupi ululavano ferocemente nella bianca prateria, gareggiando fra di loro per giungere primi.
I più robusti scavalcavano i più deboli, e si lanciavano avanti colle bocche spalancate pronti a sbranare.