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LE SELVE ARDENTI 123

sar l’infusione, si mise a bere avidamente, accarezzandosi il villoso petto dinanzi alla fiamma.

Quand’ebbe finita tutta l’infusione, aprì un’altra cassa e tolse delle vesti di cuoio appena conciato e delle maglie, e si vestì lestamente.

— Satana sagrato! — esclamò. — Era tempo che mettessi un’altra pelle sulla mia.

Il sangue mi cominciava a gelare dentro le vene.

Come si sta bene dinanzi ad un buon fuoco mentre il vento urla al di fuori ed i lupi domandano la cena.

Asini! Vi ho regalato un uomo, un vero Corvo grosso e alto quanto me.

Andate a mangiarlo! —

Ad un tratto si alzò esclamando:

— E le nostre bestie? —

Staccò la lanterna, si gettò sulle spalle una mantellina della cavalleria americana assai pesante e comoda, fornita d’un ampio cappuccio e uscì seguendo la cinta.

Girò attorno alla capanna e giunse ad una piccola tettoia, i cui lati erano difesi da spesse tele, le quali pareva avessero già appartenuto a qualche grosso veliero, a giudicarlo dalla tinta ormai grigiastra e dalla unione dei pezzi.

In mezzo ad un alto strato di erba, dormivano due bellissimi mustani tutti neri, di forme vigorose, e due mule del Texas, animali impareggiabili, alti quasi quanto i cammelli e dotati d’una resistenza incredibile.

Dovevano essere state loro a portare lassù, fino all’altipiano della riviera del Lupo, tutti i sacchi e le casse, che ingombravano mezza capanna.

— Ah, dormite? — esclamò contento il bandito. — Allora tutto va bene.

Avevo temuto che gl’indiani durante la nostra assenza vi avessero portati via.

Vi concedo due ore ancora di riposo e poi, agnellini miei, vi farò trottare in mezzo alla neve.

Tanto peggio per voi se avrete freddo! Io ne ho avuto già abbastanza per mio conto. —

Fece schioccare la lingua come un uomo pienamente soddisfatto, diede uno sguardo alle bardature sospese ai pali e tornò nella capanna fischiettando un vecchio fandango messicano, che egli aveva già danzato centinaia di volte colle belle ed opulenti tortillas della tierra calda.

Riattaccò la lanterna, andò a cercarsi una pipa ed un pacco di tabacco, bevette prima un’altra lunga sorsata d’aguardiente e risedette dinanzi al fuoco, lanciando in aria nuvole di fumo.