Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
8 | EMILIO SALGARI |
— E noi saremo cucinati come salsicciotti di bisonte? — chiese io scorridore sorridendo.
— Non scherziamo, Harry, — rispose l’indian-agent, con voce grave. — Questo non è il momento.
— Le pelli-rosse le abbiamo combattute per tanti anni!...
— È vero.
— E poi ti abbiamo promesso di riprenderti la tua capigliatura. Levati la parrucca, che ti sta così male. —
L’indian-agent con una mossa brusca fece cader via il largo sombrero messicano che gli copriva la testa, e si tolse la splendida parrucca nera che gli scendeva fino alle spalle.
Un orribile spettacolo si offerse agli occhi dello scorridore, quantunque non nuovo.
La testa del povero indian-agent non aveva più un capello.
La sua pelle color sanguigno si era rinfrignata qua e là in modo orribile. Il coltello degli scotennatori indiani aveva operato ferocemente su quel cranio.
— Aspetterò la mia, — disse con voce rauca — quantunque io non debba salire nelle praterie celesti del buon Manitou, perchè non sono una pelle-rossa. Potevo perciò aspettare ancora la mia vendetta.
— Tu sai che quando gli scorridori della prateria promettono, mantengono.
— E il figlio del colonnello?
— È un ufficiale dell’esercito americano che combatte sulla frontiera. Egli vuole vendicare suo padre.
— Se Minehaha è sua sorella!...
— Sangue indiano, sangue traditore. Se domani quel demonio dal mantellone bianco potesse prendere il figlio del colonnello, la Scotennatrice non lo risparmierebbe. —
In quel momento Curlam, il grosso mastino, che continuava a fiutare l’aria, fece udire dapprima un latrato sommesso, poi dopo qualche istante tre altri più bassi, più profondi.
— Uomini bianchi e indiani, — disse l’indian-agent. — Curlam non s’inganna mai.
— Che cosa dobbiamo fare? — chiese Harry.
L’indian-agent ebbe una forte scossa. Due colpi di fucile erano rimbombati nella prateria coperta da un fitto strato di neve, seguiti poco dopo da urli acutissimi, i quali per altro non avevano nulla di terribile.
Il grido di guerra delle pelle-rosse, checchè si sia scritto, non ha niente di spaventoso.