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da produrre presto o tardi i suoi frutti. Il popolo di Roma, che per lunga e dolorosa esperienza se ne intende, tiene per assioma che l’odio e la vendetta del prete, che collettivamente considerato non muore mai, perseguita la vittima fino alla settima generazione! Perchè infine, condizione indispensabile della processura deve essere il segreto, il mistero impenetrabile; Giudici, Fisco, Difensori, Cancellieri e chiunque abbia parte o nel processo o nella seduta, devono prestare 11 giuramento solenne, de servando secreto. Guai a quel difensore che comunicasse al difeso il nome di un solo dei testimoni! Circondato pertanto come è dal mistero e dalle tenebre, il giudizio criminale politico dalla sua prima origine al suo termine ultimo, quando il direttore e l’istruttore del processo congiurino a perdere un infelice, la vittima non ha scampo. Costoro possono impunemente permettersi ogni eccesso, ogni iniquità, perchè il silenzio, le tenebre ed il mistero li assicurano della impunità.

Se il Comitato Nazionale non fosse riuscito a sequestrare gran parte dell’incarto processuale, ad avere copia della Difesa fatta dal Dionisi, la quale perchè scritta con sufficiente libertà e coscienza fu rigorosamente soppressa per ordine del Tribunale giudicante, se questi fatti non avessero costretto il Tribunale a pubblicare la Sentenza, a divulgare la Relazione Fiscale, ogni cosa sarebbe rimasta sepolta nelle tenebre e nel mistero, com’è rimasta pur troppo nelle centinaia di processi politici orditi e giudicati dalla Sacra Consulta dal 1849 in poi; e se si fosse potuto gridare alla iniquità all’assassinio, le prove sarebbero mancate. Questo orribile dramma avrebbe avuto per termine il trionfo degli autori; imperocchè il senso morale pubblico avrebbe provato minor difficoltà a persuadersi che Lodovico Fausti potesse essere un liberale, che non ad ammettere ed a persuadersi che un Tribunale potesse essere o autore o complice di una iniquità senza esempio.

Le cose che quest’opuscolo discorre e prova; sembrano abbastanza serie e gravi per esser degne che l’Europa se ne occupi. L’Europa e perfino la gelida