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siccome, e si è veduto, il Fausti scriveva al Mastricola allora soltanto che aveva materia da fare una succosa lettera, tale, che il cavalier Mastricola potesse cavarne buon frutto, così stava aspettando di avere questa materia. Infatti allora accusa it ricevimento dei 4000 scudi al Mastricola, quando può dargli notizie delle puttane dei preti, e del papa andato atta Sapienza, dei festini, degli incendii e di altre mille cose tutte pellegrine ed utilissime a sapersi; dal Governo; del Re d’Italia!
Son queste le prove e le verificazioni in forza delle quali sei sacerdoti; cattolici, apostolici, romani, prelati di Santa Chiesa, raccolti in tribunale supremo ed inappellabile condannavano il cavalier Lodovico Fausti a venti anni di galera per ora, e salvo il diritto di consegnarlo in seguito nelle mani del cattolico ed apostolico boia, sacro pur esso, perchè esecutore degli ordini sacri del sacro tribunale della Sacra Consulta.
VIII.
Le perizie calligrafiche, difensiva e fiscale — Segue l’analisi.
A completare le presenti Considerazioni, resta a dire del carattere degli scritti che siamo venuti considerando, e di alcune: circostanze che trovansi indicate nelle lettere sequestrate. La materia si fa sempre più grave, più manifesto l’intrigo; le mani del Sagretti direttore, del Collemassi compilatore del processo sono rischiarate da un terribile raggio di luce; ogni dubbio viene rimosso che il tribunale della Sacra Consulta commettesse un assassinio giuridico con animo deliberato.
Posto pure che fosse indubitato esservi perfetta somiglianza fra il carattere certo del Fausti ed il carattere con cui sono scritte la prima e la quinta lettera,1 la spiegazione, della lettera diretta al Fausti e rinvenuta presso il Venanzi, col noto motto da servire per base
- ↑ La Sentenza alle pag. 26, 27, 28 afferma che le due indicate lettere soltanto furono ritenute in originale dal Fisco; le altre tre furono dopo lette, spedite originalmente al Mastricola.