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specie del mezzo così manifesto e che è in potere del Governo, mentre faceva perdere alla lettera ogni idea di sospetto molto più con quell’indirizzo, serviva nel tempo stesso, anche nel caso ben difficile di discoperta, a rendere inverosimile l’accasa, come appunto avviene nella fattispecie, in cui per dare una mentita alla Giustizia; si grida all’inverosimiglianza ed all’impossibilità.»
Ed allo stesso fine si trascrive alla lettera ciò che a pagina 43 dice la Sentenza per dimostrare non essere punto inverosimile che il Fausti firmasse quelle lettere col proprio cognome: «Ed in ordine all’altra addotta inverosimiglianza della firma, che vedesi apposta, sebbene in cifra, alle lettere, chi potrebbe escludere che tale formalità si esigesse per renderle autentiche, per far tranquillo il destinatario della vera persona dello scrivente, o per tenere in fine compromesso costui ad ogni possibile evento nell’interesse comune del partito?» Sembra che all’interrogazione della Sentenza possa ottimamente rispondersi con un altra interrogazione, domandando: chi potrebbe ammettere ciò che ipoteticamente suppone la Sentenza? Per renderle autentiche, per la tranquillità del destinatario, una volta che il carattere era viziato e contraffatto, tant’era scriver Fausti quanto De Merode, Sagretti, Collemassi e simili. E perchè con una firma falsa si sarebbe voluto tener compromesso il Fausti che, essendo un liberale le cui gesta si fanno risalire sino al 1831, doveva godere di tutta la fiducia della setta? E come avrebbe potuto il Fausti rimanere compromesso firmando anche con firma autentica ed abituale le lettere, una volta che queste lettere non avrebbero potuto mai esser messe al pubblico, perchè, come pure una volta avverte benissimo la Sentenza a pagine 43, il Mastricola si sarebbe dovuto guardare dal compromettere sè stesso ed il Governo che rappresenta?!
Se la Sentenza non è riuscita a provare il contra- rio, rimane sempre meglio confermato essere inverosimilissima, essere moralmente assurda la pretesa corrispondenza epistolare fra il Fausti ed il cavalier Mastricola.