Pagina:Le rivelazioni impunitarie di Costanza Vaccari-Diotallevi.djvu/34


— 32 —

duto, immediatamente produsse largo frutto. Da quel giorno, 9 febbraio, hanno principio le gesta del cavalier Fausti perchè il carnevale riuscisse secondo le intenzioni espresse dal Comitato nell’indicato proclama. La Relazione fiscale a pag. 283 84 ci apprende che la solita confidente riferiva avere il Fausti sin dal giorno 6 fatto circolare un ordine concepito nei seguenti termini: «Comitato Romano. Si prevengono! Capi Sezione di contrassegnare chi va per il Corso ed ai festini in maschera, Promotorio XIII:» ordine che veniva comunicato al Processante non già in copia, ma in originale, cioè, secondo le parole della Relazione fiscale a pag. 283, vergato dallo stesso Fausti. Giungeva il giorno 14 febbraio, e la denunziatrice si presentava nuovamente al Processante per regalarlo d’altra gemma; vale a dire di altr’ordine, non in copia, ma autografo del Fausti, così concepito: «Comitato Romano. — Si permette al professor di fare il preparato chimico per il festino, che consegnerà ai latori della presente in separati recipienti, Promotorio XIII. Consegna al Pincio. Motto: Bruto e Roma.» Sorgeva il giorno 15, e nuovamente la denunziatrice recava altro ordine autografo del Fausti per gli ultimi tre giorni di Carnevale Quest’ordine diceva: «Comitato Romano. — Convegni: domenica al Corso, lunedì al Pincio, martedì, San Pietro e Pincio e Porta San Giovanni. Non si permette bengala, Promontorio XIII.» (Relaz. fise, pag 285). La qual Relazione alla pag. seguente ne fa’ conoscere che la stessa denunciatrice riferisse nel giorno 16, che in quel giorno stesso il Fausti aveva pagato scudi 20 in otto monete d’oro da scudi 2 50 l’una e che «un individuo appartenente alla setta, in un luogo conosciuto dal Fisco, aveva mostrato l’originale della ricevuta stesa di tutto pugno del Fausti in carta e carattere eguale a quella dei suddetti ordini, le cui precise espressioni state subito trascritte in lapis erano le seguenti: — Noi sottoscritti abbiamo ricevuto dal Promotorio decimoterzo la somma di scudi 20, quali sono per compenso dei servigi prestati al medesimo.» — Inoltre si faceva pure presente che altro