Pagina:Le rivelazioni impunitarie di Costanza Vaccari-Diotallevi.djvu/22


— 20 —

compianto per la sua morte immatura e repentina, non pure in Italia ma in tutti i paesi civili del mondo; così non poteva riguardarsi come un delitto di Stato l’aver cercato informazioni sulle mene borboniche, senza confessare implicitamente che di queste mene fosse complice il Governo pontificio. Tutt’al più, seguendo rigorosamente le leggi Draconiane vigenti negli Stati di Santa Chiesa in materia politica, e non tenendo conto della spiegazione data dal Venanzi del come si trovassero presso di lui le carte che gli furono sequestrate, si sarebbe potuto condannar questo a qualche anno di carcere come rinvenuto detentore di qualche stampa oontraria al governo dei preti.

Ma dopo tanti vanti e tante millantazioni, e dopo il magnificare che s era fatto nei fogli ufficiali ed ufficiosi di Roma e delle provincie libere d’Italia, il trovarsi ridotti a così meschini risultati tornava maravigliosamente in ridicolo ed i lodati ed i lodatori; l’aspettativa con cui stava il pubblico di questo gran processo, e la curiosità che gli si era fatta concepire, si sarebbe volta in biasimo e scherno contro il Governo.

Fin dal passato secolo l’abate Denina nelle sue storie sulla rivoluzioni d’Italia notava che presso la corte di Roma si tiene grandissimo conto della parola decoro; la quale, in sostanza ed in pratica, ha questo significato che il Governo applicando l’infallibilità pontificia in ordine ai dogmi religiosi, alle cose mondane e governative, non deve mai nè mostrare nè confessare di avere errato. Quando un chierico, specialmente se in carica, o per insipienza o per malizia commette o colpe o delitti, per salvare il decoro dell’abito o del Governo non si punisce mai, ma talvolta si rimove e si promuove, promoveatur ut amoveatur, è la formula assiomatica che si applica in simili casi. Questo decoro, questa pretesa universale infallibilità, ha nello Stato pontificio una latissima applicazione nei giudizi criminali. Se si tratti d’inquisizioni processuali per delitti comuni, è caso rarissimo che l’inquisito ne esca netto colla dichiarazione d’innocenza: l’uso è di dimetterlo colla formula, non constare abbastanza. Che se si tratti d’inquisizione per