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provvide esso medesimo, lasciando ad urgenza per suo successore il conte Baccus torinese, almeno io lo conobbi sotto questo nome. Si videro in folla recarsi le persone per l’apposizione di tali firme nel palazzo Migliorati la mattina che precedeva la sua partenza, fra le quali anch’io mi vi portai, e firmai, e queste firme giunsero circa alle ottocento. Se non sbaglio; il conte della Minerva, lo succedette nella rappresentanza diretta governativa, ma quantunque non sappia che questo s’impicciasse di cose di Partito, pur dovette partire, ed ebbe però anch’esso visite copiose di complimento. Ricordo pure che si voleva fare una dimostrazione popolare per il Corso, alla partenza di uno dei due suddetti, cosa però che venne impedita dalla polizia, col far sì che passasse per altra strada.1 Qui non ometterò di dire con ogni riservatezza, che nella sera precedente alla partenza del Migliorati ebbe questo con Sua Eccellenza il signor Generale conte De Goyon, un lungo abboccamento per raccomandargli le persone sue dipendenti, ed in specie quelle del Comitato Nazionale Romano, perchè nel miglior modo che avesse potuto le avesse protette. Passati pochi giorni dalla partenza del Migliorati da Roma, venne la conferma del Governo sardo per il Baccus nella qualifica in cui lasciato l’aveva provvisoriamente il Migliorati. Il conte Baccus abitò il secondo piano del medesimo palazzo, ove sono al di fuori le armi del Governo sardo, almeno in quel luogo l’ho conosciuto, ed ivi si facevano le adunanze settarie. Cercando io una commendatizia per Torino nell’ottobre o novembre 1860, potei parlare con questo Baccus, e me ne trovò il mezzo lo stesso signor Generale de Goyon,2 ciò che pur dico riservatissimamente, favorendomi un biglietto di visita che quest’ultimo aveva avuto dal Baccus, e vi fece dietro un segno di convenzione, che ebbe tanta efficacia, mentre appena
- ↑ Qui l’ispiratore pur dubitando di sè stesso, fa però che la Sibilla lasci nel dubbio ciò che aveva affermato positivamente nel suo autografo
C. N. R.
- ↑ La ietlera datagli dal generale Goyon per Torino, di cui parla nel suo rivelo, ora si cangia, in una commendatizia per l’immaginario Baccus
C. N. R.