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IX.

(Di carattere della Diotallevi.)

Pietro Barberi


beccaio, amico di Pietro Patrizi, Leopoldo Calza, Giovanni Venanzi ..... Mattei; un sarto chiamato il Contino, Giovanni Vanni ministro della Salare, Baldini, ispettore della ferrovia di Albano, Angelo Perozzi, e di un servitore di piazza.

Il giorno frequentava il caffè de’ Caprettari, la sera il bigliardo al teatro Valle ove vanno tutti i suddetti, e all’osteria di San Giovannino della Pigna, e quella di Mariano dalle Stimate per andare ad Argentina ove pure vanno i suddetti.

Segretario di Leopoldo Calza, e in mancanza di questo lo avrebbe rimpiazzato presso al Venanzi: da quanto tempo appartiene alla setta e da chi ascritto lo ignoro; esso era a parte di tutte le azioni settarie del Calza, aveva molte relazioni con dei Napoletani, ma non conosco i nomi di questi.

Aveva i medesimi superiori e dipendenti del Calza, cioè i suddetti.

Collettore dell’obolo Cavour per parte di Leopoldo Calza.

La sera dopo il fatto del Velluti disse nell’osteria di San Giovannino della Pigna, presenti i suddetti, di essersi trovato vicinissimo al fatto, e che i giandarmi avevano provocato il popolo con investirlo con la spada alla mano.

Si trovò presente all’invito che fece Calza per l’incendio del fienile; e dopo accaduto, intese che il De Angelis aveva pagato.