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esso stesso porto a sviluppare i medesimi cristalli dopo che aveva presa l’impressione sulla modella. Fu Ansiglioni che parlò alla giovane e la condusse in casa De Angelis. Le stampe furono tirate dalle Matrice, dette Negative in termine proprio, dal Francesco Gioia ed Achille Ansiglioni, e da quest’ultimo incollate e ritoccate.

La modella posò in quattro differenti posizioni, ma in un medesimo giorno.

NB. — Andò a fuoco anche un fienile al De Angelis, ma fu per l’inespertezza di quei che rimessero il fieno, avendolo messo al contatto del fieno vecchio ch’era in fondo al fienile.


V.

(Di carattere della Diotallevi.)

Augusto Gulmanelli


negoziante di vino e possidente.

La sera tiene società in sua casa, ma le persone che vi vanno sono quasi tutti suoi parenti. Un tempo vi andayano Enrighetta e Domenico Gelsi, Enrico Tosi che abita all’Asco de Carbognani.

Amico di tutti i mercanti di campagna liberali, fra questi De Angelis, Tittoni, Silvestrelli, Bolasco, Rocchi, l’avvocato Antonio Vaselli, Ferri al Gesù, del Principe Gabrielli, Eugenio Speroni, Achille Anziglioni, e di Giuseppe Mazzoni, e Pietro Patrizi.

Frequentava il Caffè Nuovo e il Caffè dei Caprettari, e all’Ave Maria alla Piazza Colonna ove si radunano i mercanti di campagna.

Uno dei tre: tale grado gli fu conferito dalla setta dopo esiliato il suo fratello Luigi.

Aveva carteggio con la Corte di Torino e con il principe Gabrielli, non si sa sotto qual nome.1

Depositario dei bolli e carte originali della setta, a

  1. Il principe Gabrielli sarà ben lieto di sapere ch’egli aveva questa corrispondenza!

    C. N. R.