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mitato e fra i quali Tittoni, Rocchi, Silvestrelli, Ferri. Bolasco, Giuseppe Mazzoni agronomo, il Commendatore Cavalier Fausti ed altri.1

Intimo del principe Gabrielli e di Augusto Gulmanelli ambi del triumvirato, anche per la qualifica che copre. Non si conoscono altri agenti suoi dipendenti che il Pietro Patrizi.

Allorchè furono fatti prigionieri alcuni soldati piemontesi e portati feriti allo ospedale dei militari, ciò che rimonta a circa il febbraio 1861, il De Angelis, Luigi Gulmanelli, e Domenico Gelsi vi si portarono a trovarli e lasciarono ad essi una regalia. Quando poi furono dismessi e rimandati dal Santo Padre a Torino, il Comitato Romano volle far loro una dimostrazione, e si combinò di farla dai De Angelis e sua figlia più grande, che andarono in un legno che si rinnovò in quel giorno fatto da Casalini: la forma del legno è chiamata Giardiniera, guarnito di stoffa bianca, tirato da una pariglia di polledri sei palmi e tre quarti Capezza dì moro della sua razza: detto servizio lo regalò poi alle figlie per uso loro assoluto. In altro legno la Diotallevi, Enrico Gelsi; e la moglie di Luigi Gulmanelli di cognome Marcocci; Luigi Gulmanelli, Domenico Gelsi, e Luigi Briganti in altro legno di piazza. Dovevano andarci altre persone, ma non si trovarono, perchè equivocarono. Si combinò di trovarsi tutti all’osteria di Faccia Fresca fuori di porta San Giovanni, ove si recarono tutti; ma essendo stato il Gulmanelli l’ultimo a giungere, disse che non sortivano per la porta San Giovanni ma per altra porta, pare bene del Popolo, ed allora De Angelis figlia, Gulmanelli e compagni vi si recarono, e colà regalarono una somma di danaro a dessi soldati; per parte delle donne scudi 8, 50, mentre il De Angelis disse di volere regalare da sè stesso. Nell’osteria di Faccia Fresca bevettero tutti

  1. Apparisce finalmente il cavalier Fausti come dipendente del De Angelis. Noi abbiamo notato come sia evidente che questi fogli, di carattere della rivelante, risultino scritti a comodo dopo la minuta di rivelo. Aggiungiamo per soprammercato, che nell’originale il nome del Fausti è scritto in fine della pagina 1

    C. N. R.