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8 | P R I M A |
SONETTO X.
Nostra speranza, e ’l gran nome Latino,
Ch’ancor non torse del vero cammino
4L’ira di Giove per ventosa pioggia;
Qui non palazzi, non teatro, o loggia,
Ma ’n lor vece un’abete, un faggio, un pino
Tra l’erba verde, e ’l bel monte vicino,
8Onde si scende poetando, e poggia.
Levan di terra al ciel nostr’intelletto,
E ’l rosignuol, che dolcemente all’ombra
11Tutte le notti si lamenta, e piagne,
D’amorosi penseri il cor ne ’ngombra.
Ma tanto ben sol tronchi, e fai imperfetto
14Tu, che da noi, Signor mio, ti scompagne.
CANZONE I.
Donna, non vi vid’io,
Poi, che ’n me conosceste il gran desio
Ch’ogni altra voglia dentr’ al cor mi sgombra.
5Mentr’io portava i be pensier celati,
C’hanno la mente desiando morta,
Vidivi di pietate ornare il volto:
Ma poi, ch’Amor di me vi fece accorta,
Fur’ i biondi capelli allor velati,
10E l’amoroso sguardo in sè raccolto.
Quel che più desiava in voi, m’è tolto;
Sì mi governa il velo,
Che per mia morte ed al caldo, ed al gielo,
De’ be’ vostr’occhi il dolce lume adombra.