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lxxviii ELOGJ

ricevere, ricevesse, egli stesso un’Epitaffio ornatissimo, e dottissimo compose: il quale co’ suoi pochi versi le recò forse non minor fama che i molti, e rarissimi componimenti del Petrarca recato le abbiano. I versi dell’Epitaffio di sua Maestà furono questi.

Epitaffio del Re Francesco Primo sopra la sepoltura di Madonna Laura.


E
N petit lieu compirs vous pouuez voir

     Ce, qui comprend beaucoup par renommee,
     Plume, labeur, la langue, & le savoir
     Furent vaincuz par l’aymant de l’aymee.
O gentil’Ame estant tant estimee,
     Qui te pourra lover qu’en se taisant?
     Car la parole est tousiours reprimee,
     Quand le subjet surmonte le disant.


Leggonsi ancora i due seguenti Epitaffj, per comandamento della medesima Maestà stati in quel medesimo tempo composti.


Julii Camilli Epigramma.


L
Aura ego, quam furam Tusci olim vita Poetæ:

Laura ego, quam in vitam Tuscus alebat amor,
Hic sine honore diu jacui non cognita, quamvis
     Cognita carminibus, culte Petrarcha, tuis.
Nulla purpureis spargebat floribus urnam:
     Nullus odorati serta dabat calathis.
Nunc quoq; Francisci sed versu, & munere Regis;
     Notesco, officiis conspicienda piis.