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DEL PETRARCA. lxxvii


N
El mille cinquecento trentatrè fu trovato in Avignone per la molta diligenza del molto dotto, e virtuoso M. Maurizio Sceva in una sepoltura antica d’una cappella della Chiesa de’ Frati Minori una scatola di piombo chiusa con un filo di rame, dentro la quale era una membrana scrittovi il „già riferito„ Sonetto, ed una medaglia1 con una figura d’una donna picciolissimma da una banda, e dall’altra nulla, con queste lettere attorno: M.L.M.I. le quali furono dal medesimo M. Sceva interpretate: MADONNA LAURA MORTA IACE. Per li quali indizi, e scritture è stato da molti con molta ragione creduto che in quel luogo fosse sepolto il corpo di quella Madonna Laura dal Petrarca amata. Onde poi passando in quel medesimo anno il Cristianissimo Re Francesco Primo per Avignone, per andare a Marsiglia, ed intendendo, il sepolcro di Madonna Laura essere stato ritrovato, l’andò a vedere, e, come magnanimo, e di tutte le virtù verissimo padre, comandò ch’ei fosse e di marmi rifatto, e di Epitaffi in varie lingue ornato: ed, acciocchè M. L. la maggior gloria, e splendore che mai si potesse

rice-

  1. Gabriel Simeoni a c. 14. della Illustrazione degli Epitaffj, e Medaglie antiche, ci dà una tal Medaglia con lettere differenti, cioè: M.L.A.L. E così pure l’Epitaffio del Re a carte 15.