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lxii | COMP. DELLA VITA DEL PET. |
del Sepolcro. È da notarsi, che non mai fu in Firenze, patria de' suoi maggiori. Desiderò di esservi rimesso, ma non gli fu fatta la grazia, che in tempo di sua vecchiaja, e quando per le sue indisposizioni non era più atto a porsi in cammino. Non lasciò non pertanto di amarla, e di onorarla ne' suoi scritti, considerandola sempre mai come vera e singolare sua patria. Finalmente si registrano in fine di questa Vita gli Autori principali, che l'hanno descritta, o che hanno illustrato le rime di esso, e le sue cose volgari.
"Altre notizie spettanti al nostro Poeta si possono leggere nel Tomo VI a carte 493. nel XV. a c. 272. e nel XIX a c. 252 dello stesso Giornale de' Letterati d'Italia."