con Francesco il giovane suo figliuolo, Ambasciatore della Repubblica Veneziana per ottenerne la pace. In una Cronica antica manoscritta1 della Marca Trivigiana, la quale arriva fino al 1378. nel qual torno la giudichiamo anche scritta, si leggono queste parole: 1373. Marti a 27. Septembre Francesco Novello da Carrara fio de Francesco vecchio de ordene del padre ando a Veniesia con Francesco Petrarcha e molti cavalieri e zentilhuomeni Padoani: furno molto honoradi: e introdutti a la Audientia la zuobia a 29. Sept. Francesco Petrarcha fece la oration in la qual Francesco Novello a bocha dimando perdonanza a la Signoria de le inzurie facte. In Domincha a 2. Ottubrio ritorno a Padoa con li prisoni. Anche Gio. Jacopo Caroldo,2
Segretario veneziano, ne parla in questi termini nella sua Storia non mai stampata: Alli 27. (Sett. 1373) gionse a Venesia il Sig. Francesco Novello da Carara figliuolo del Sig. di Padoa, col quale venne l’eccellente Poeta Messer Francesco Petrarca: il giorno dopo udita la Messa fu introdotto nella Sala del Maggior Consiglio, fece riverentia all’Eccelso Duce, & Illustriss. Signoria, e dipoi chel Petrarca hebbe recitata l’oratione in laude della pace ornatissima, il S. Francesco Novello dimandò perdono per nome del Sig. suo padre di tutte l’ingiurie & offese fatte alla Ducal Signoria secondo la forma della pace; & alla partita sua gli furno dati in dono Ducati trecento. Nel recitar che fece Petrarca la sua Orazione accadde una cosa notabile, ed è,
- ↑ Nella libreria del già. Proc. e Cav. Sebastiano Foscarini.
- ↑ Testo a penna del fu Sig. Bernardo Trivisano.