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| 328 | GIUNTA |
CAPITOLO
D I M.
FRANCESCO PETRARCA
Che in alcune edizioni va innanzi al Trionfo della Fama.
X^l Riloi>avano anc^r gii ultimi accenti
Del ragionar ch’ci fol brama, ed apprez
Evoleadir, Odi miei crifti’, e lenti.’
E più cofe altre; ^joatìd’io vidi allegraGirfene lei fra belle alme lucenti.
Avea giàilSol la bendi umida, e negra
Tolta dal duro volto della terra*
Ràpofo della gente mortai’ egra»
Il fonno, e quella ch’ancor’apre, e ferr
Il mio cor laflo, appena cran partiti,
Ch’io vidi incominciar un’altra guerra.
O Polìmnia, or prego the m’aiti:
E tu, memoria, iì mioftileacconipagoij
Che prende a ricercar divertì liti;
Uomini, e fatti gloriofi, e magni
Per Je parti di mezzo, e per l’eflremei
Ove f^rg, e ni l’eri n i i l Sol u b.igoi.
Io vidi molt3 nobil gente infieme
Sotto la ’nfegna d’una gran Reina;
Che ci ìfrum’am i, riye’rifce, e teme.
Ella a veder parsa cbfa divina:
E da man deftra avea quei gran Romano’
Che fé in Germania, e n Francia tal ruina.
Augufto’, eDrufofecoa ma nò a mano /
Eiduo folgori veri di battaglia,
11 maggior’, e’1 minor Scipio AftrjcatiOj
