Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
324 | TRIONFO DELLA DIVINITA' |
130L’obblivïon, gli aspetti oscuri et adri,
Più che mai bei tornando, lasceranno
A Morte impetuosa, a’ giorni ladri;
Ne l’età più fiorita e verde avranno
Con immortal bellezza eterna fama.
135Ma inanzi a tutte ch’a rifar si vanno,
È quella che piangendo il mondo chiama
Co la mia lingua e co la stanca penna;
Ma ’l ciel pur di vederla intera brama.
A riva un fiume che nasce in Gebenna
140Amor mi diè per lei sì lunga guerra
Che la memoria ancora il cor accenna.
Felice sasso che ’l bel viso serra!
Ché, poi ch’avrà ripreso il suo bel velo,
Se fu beato chi la vide in terra,
145Or che fia dunque a rivederla in cielo?