Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
DEL PETRARCA | xxvii |
strano gli sapeva, quanto che fino all’età di 64. anni era vissuto sanissimo: dal qual tempo la vista indebolì, e spesso fu da febbri, e dolori molestato, e da certi accidenti che lo tenevano molte ore morto; spezie di morbo comiziale. E scrive esso1 che una volta tra l’altre quel male in Ferrara l’assalì in casa d’un’amico suo, e per 30. ore lo tenne come morto affatto, e per tale fu riputato, e pubblicato. Ed a questo termine condotto pregava GESU’ CRISTO benedetto che gli desse il purgatorio in questa vita; e pigliava ogni cosa in pace. E fatto il suo testamento da vero, ed umile Cristiano, com’anco si vede, presi gli ordini della Santa Chiesa, essendo aggravato di febbre, nella detta villa d’Arquato, tra persone a lui care, ed amorevoli, alli2 18 di Luglio 1374 due giorni avanti il suo natale, rese l’anima a Dio, di età appunto di 70 anni. Alla cui sepoltura si mosse tutto il Clero, e lo Studio di Padova, ed il Signor medesimo della città; com’anco si vede notato in un libro vecchio della sagrestia di detta Chiesa; e con onorevoli funerali lo seppellirono in quella Chiesiuola vicina della villa, ma non così umilmente come aveva ordinato. Imperocchè Francesco da Brossano, suo erede, e genero, come di sotto diremo, gli proccurò una bell’arca di pietra su quattro colonne, come og-
gidì