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detto Selva Piana sopra il fiume Lenza, tornò all’opera della sua Africa, ed agli altri studj.

Qui non voglio tacere una cosa assai notabile, ch’egli scrive1 essergli in questa dimora avvenuto, e ciò fu, ch’essendo, nel tempo ch’egli prese la corona a Roma, il Vescovo Colonna suo carissimo Signore andato alla visita della sua Chiesa Lomberiense in Guascogna, ivi se ne morì; ed in quel tempo appunto appunto che ’l Petrarca era ito a Parma; e dice che in quella notte medesima lo vide in sogno venire a se solo, ed in fretta, e domandatolo ove andava, e perchè così solo, rispose ridendo: Son partito di Guascogna, e vado a Roma; e dicendogli il Petrarca di volergli far compagnia, disse mezzo turbato: Va, che non ti voglio ora per compagno. Al qual’atto, scrive che si avvide ch’era morto; ed ebbe tanto dolore, che si svegliò, e di lì a 25. giorni sopraggiunse l’avviso della morte; e fatto il conto del tempo, trovò ch’era stato quel giorno medesimo che gli apparve: cosa certo notabile; e dopo alcuni mesi fu trovato tra le scritture del Vescovo2, e mandato al Petrarca un Sonetto, il quale gli scriveva, allegrandosi della sua coronazione in Roma; e ne fece particolar ricordo, e rispose a lui così morto com’era, e tutt due sono stampati.

Mentre Petrarca in Lombardia dimorava3 passò Carlo Imperatore in Italia, e giunto a Mantova lo mandò a chiamare da Milano, ove era a quel tempo, e fecegli grandissima accoglienza.

Di

  1. Nelle fam. Ep. 74.
  2. Ivi, Ep. 61.
  3. Ep. 43. dopo le sen.