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92 | P R I M A |
Questa mia donna mi menò molt’anni
Pien di vaghezza giovenile ardendo,
Siccom’ora io comprendo,
Sol per aver di me più certa prova,
20Mostrandomi pur l’ombra, o ’l velo, o’ panni
Talor di sè: ma ’l viso nascondendo;
Ed io, lasso, credendo
Vederne assai; tutta l’età mia nova
Passai contento; e ’l rimembrar mi giova.
25Poi ch’alquanto di lei veggio or più innanzi,
I’dico, che pur dianzi,
Qual io non l’avea vista infin’ allora,
Mi si scoverse: onde mi nacque un ghiaccio
Nel core; ed èvvi ancora,
30E sarà sempre fin ch’i’ le sia in braccio.
Ma non me ’l tolse la paura, o ’l gielo:
Che pur tanta baldanza al mio cor diedi;
Ch’i’ le mi strinsi a’ piedi,
Per più dolcezza trar degli occhi suoi:
35Ed ella, che rimosso avea già il velo
Dinanzi a’ miei, mi disse; Amico, or vedi,
Com’io son bella; e chiedi,
Quanto par si convenga agli anni tuoi.
Madonna, dissi, già gran tempo in voi
40Posi ’l mio amor, ch’io sento or sì ’nfiammato:
Ond’a me in questo stato
Altro volere, o disvoler m’è tolto.
Con voce allor di sì mirabil tempre
Rispose, e con un volto,
45Che temer, e sperar mi farà sempre:
Rado fu al mondo fra così gran turba.
Ch’udendo ragionar del mio valore
Non si sentisse al core
Per breve tempo almen qualche favilla:
50Ma l’avversaria mia, che ’l ben perturba,
Tosto la spegne: ond’ogni vertù more;
E re-